Careno
Origine

Non si conosce l’anno di fondazione, ma la data ante quem: la piccola chiesa fu sicuramente costruita negli anni precedenti al 1184, anno del documento firmato da papa Lucio III nel quale viene citata per la prima volta.

Anche le caratteristiche esterne testimoniano l’origine medievale della struttura.

San Martino fu la parrocchiale della frazione di Careno fino a quando, alla metà del Seicento, fu edificata una nuova chiesa, dedicata a Maria Assunta, a cui fu trasferito il beneficio parrocchiale.

Descrizione esterna

L’edificio si raggiunge tramite una via che si diparte dalla strada principale di Nesso; è situato quasi a picco sul lago.

La chiesa di San Martino, esternamente, ha alcune peculiarità: vi si accede tramite un portico posto su uno dei due fianchi laterali, dotato di una bifora che si apre verso il lago e di lacerti di affreschi non leggibili.

E’ sviluppata su due livelli, come si può notare dalla facciata fronte lago; questa, asimmetrica, è caratterizzata dalla bifora del portico, da un’apertura circolare e dal campanile tipico dell’architettura romanica comasca, sul quale si aprono feritoie, monofore e bifore (la parte sommitale è invece un’aggiunta posteriore). 

Per la sua posizione e le sue caratteristiche attuali, è stato ipotizzato che in origine fosse orientata diversamente.

Descrizione interna

L’interno presenta un’aula a navata unica, coperta da una volta a crociera, e un presbiterio rettangolare; aula e presbiterio sono divisi da un arco a sesto ribassato.

La controfacciata è rivolta verso il lago (infatti, come è già stato ricordato poco sopra, si accede all’edificio tramite una porta laterale).

La decorazione pittorica (cinquecentesca) è tornata alla luce in anni recenti, in quanto rimasta celata da strati di intonaco per lungo tempo: essa riveste le pareti dell’area presbiterale e i costoloni della volta a crociera della navata, ornati da motivi floreali.

L’arco di trionfo è decorato da tre ovali che racchiudono le figure protagoniste dell’Annunciazione (Angelo annuncianteVergine annunciata e Dio Padre).

Le pareti del presbiterio, rivestite da affreschi che simulano marmi, ospitano una Crocifissione tra due santi (si riconoscono, in un trittico dipinto notevolmente danneggiato, la parte superiore della croce e un santo Papa alla sua destra) e Sant’Antonio Abate.

Fonte: Triangolo Lariano